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Articoli e Posts del blog di InAmbienTe – Il portale degli studenti di ingegneria.

L'Università cambia faccia: tremano i baroni o tremano gli studenti? La Gelmini svela le carte e propone l'ennesima riforma.

La riforma dell’università è stata presentata in Consiglio dei ministri. Che cosa cambia?
Per il momento nulla. Si tratta di un disegno di legge. Inizierà il suo iter in Senato e, se non dovessero esserci intoppi, diventerà legge soltanto nella primavera del 2010. Ma i rettori universitari hanno già lasciato intendere che il testo va nella giusta direzione ma dovrà essere ancora un po’ modificato nell’esame da parte del Parlamento.

Come saranno i rettori del futuro?
Non potranno rimanere in carica pù di otto anni, ovvero due mandati. Oppure per un solo mandato della durata massima di sei anni. La norma ha valenza retroattiva e le università non potranno pù decidere con modifiche autonome il numero dei mandati creando rettori spesso con incarichi ultra-decennali. Continua a leggere

Cagliari e Napoli tra le città che spendono (sperperano!) di più sul tema dell'Ambiente ed il Territorio. Sono città dove la raccolta differenziata è ancora un miraggio.

Non sempre spendere per qualcosa significa migliorarla, e la dimostrazione di questo teorema viene proprio da un recente studio della Fondazione Anci Ricerche dal titolo “I Comuni italiani 2009“. La relazione mette in evidenza che tra le città che spendono di pù per l’ambiente ed il territorio, al primo posto c’è Cagliari, con 472,2 euro a persona ed al secondo posto (udite, udite!!) c’è Napoli con 424,2 euro per ogni napoletano. Per determinare questa classifica, a dir poco sconcertante, sono stati considerati i seguenti parametri: urbanistica, gestione del territorio,edilizia residenziale pubblica, servizio idrico integrato e smaltimento dei rifiuti. Non solo risulta che Napoli è tra le città pù “virtuose” in termini di spesa per l’ambiente ed il territorio, ma risulta anche che tale spesa rappresenta circa un quinto di quella totale delle amministrazioni locali. Continua a leggere

Celle a combustione fai da te: un progetto per dare energia ai paesi sottosviluppati.

In un’era dove la ricerca e l’innovazione la fanno da padrona (peccato che nella nostra amata Italia questo non sia compreso) c’è sempre bisogno di bravi ricercatori, di ottimi innovatori e di idee brillanti. Per incentivare lo sforzo di chi impegna la vita a cercare nuovi spunti, il “Breakthrough Awards 2009”,  cerca sempre di portare alla ribalta ed all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale le migliori idee. Quest’anno, il prestigioso premio consegnato da Popular Mechanics, è andato ad un gruppo interessante di ricercatori che si occupano di celle a combustione microbiche. Continua a leggere

InAmbienTeTV, il nuovo servizio di lezioni on-line di InAmbienTe.

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Seguire lezioni on line o in TV, seduti comodamente sul proprio divano è una bella cosa, è comodo e si può fermare la lezione per prendere appunti, si possono rivedere o riascoltare quando ci pare. Insomma, se proprio dobbiamo sfruttare la tecnologia facciamolo per bene, e InAmbienTe, nel suo piccolo, ci sta provando con il nuovo canale sperimentale che abbiamo creato su youtube. Per ora siamo in fase beta ma potete già trovare alcune lezioni sugli acquedotti, anche se l’obbiettivo sarà l’inserimento di percorsi tematici completi su tutti i temi dell’ingegneria civile ed ambientale.

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Nessuna delle università italiane tra le prime 200 al mondo. Pessima figura di un sistema ormai distrutto ed annientato. Niente ricerca e riforme fatte con i piedi.

Ci arriviamo con qualche giorno di ritardo, ma il tempo serve solo a dare maggiore attenzione alla cosa. La questione è semplice ed è stata sollevata da Time Higher education, che nella sua classifica mondiale delle 200 università pù rappresentative, ci ha relegato in coda. La battaglia è tutta anglosassone con l’intrusione nella sempre pù avanzata Asia. Non ci meraviglia che al primo posto ci sia Harvard, chi di noi non ci manderebbe il figlio, ma quel che ci meraviglia è che la prima facoltà che parla italiano si trova al 174° posto (centosettantaquattresimo!!!!) ed è l’università di Bologna. Sapete il paradosso dove si trova? Nel fatto che la posizione attuale è anche consolante, visto che nel 2008 era al 192° posto. Oltre ah Harvard, sul podio ci sono Cambridge ed al terzo Yale. Gli Stati Uniti hanno il primato tra le prime venti università, sarà forse perché il quel paese i soldi si gestiscono in modo diverso? Sarà forse perché le università statunitensi hanno pù fondi per la ricerca? Sarà forse perché molti Italiani vanno proprio nella terra che Colombo ha scoperto perché da noi di il ricercatore è una entità effimera? Sarà!! Un dato che, almeno, ci fa un po’ di orgoglio è quello che vede 39 università europee tra le prime 100, tre in pù del 2008 e per quanto riguarda la nostra amata ingegneria, la migliore è École normale supérieure di Parigi. Continua a leggere

7 comuni si 10 sono a Rischio Idrogeologico: in una relazione di Legambiente del 2008 tutti i dati del dissesto territoriale italiano.

Sette comuni su dieci sono a rischio idrogeologico, non è una statistica semplice da digerire. Il 70% dei comuni d’Italia potrebbe subire la stessa sorte di Messina o di Sarno e considerando la popolazione coinvolta le conseguenze sarebbero catastrofiche.

Su 8.100 comuni che ci sono in Italia quindi, circa 5.581 hanno dei problemi. Di questi, 1.700 sono a rischio frana, 1.285 a rischio alluvione e 2.596 sia a rischio frane che alluvione. Se alle caratteristiche naturali ed orografiche ci mettiamo anche il forte abusivismo edilizio (incentivato dai numerosi condoni che ci sono stati negli ultimi venti anni), il disboscamento, gli incendi, la cementificazione dei letti dei torrenti e dei fiumi e i pessimi piani di urbanizzazione di alcuni di questi comuni si può portare il livello di rischio a situazioni insostenibili. Continua a leggere

Informarsi e formarsi gratis: su Edilio.it ottimi quaderni informativi scaricabili gratuitamente.

Informarsi e stare al passo con i tempi non è mai facile, soprattutto per uno studente di ingegneria che non ha né tempo né le risorse per farlo. Per fortuna da un lato la rete e dall’altro ottimi portali ci vengono sempre in aiuto (almeno noi ci proviamo!). Vi segnalo questa interessantissima serie di “quaderni” scaricabili gratuitamente dal portale edilio.it che possono essere un ottimo strumento per chi vuole approcciare una realtà diversa da quella universitaria.

I quaderni sono scaricabili gratuitamente e interessano argomenti diversi. Si va dal risparmio energetico ed isolamento acustico sfruttando il vetro, alla progettazione urbana sostenibile, attraverso argomenti quali l’acustica, il fotovoltaico, la sicurezza sul lavoro, il risparmio idrico, ecc. Insomma, tanto materiale gratuito ed interessante.
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Inchiesta sulle Bonifiche in Campania: 180milioni di euro spesi, zero risultati. Che futuro c'è per l'Ingegneria Ambientale nella terra delle ecomafie?

Non mi sono mai capacitato del perché ci siano tante difficoltà, per un ingegnere ambientale,  di trovare lavoro in una terra martoriata come la Campania. E’ come dire che un medico non trova lavoro in un paese dove tutti sono ammalati. Poi mi scontro con articoli come quello apparso su ilmattino.it di stamattina che parla di inchieste sulle bonifiche e tutto mi ritorna chiaro.

In una terra dove tutto quello che riguarda i rifiuti è in mano losca, non ci si può meravigliare se si parla di codici dei rifiuti “taroccati”, di rifiuti considerato “tombati”, di interventi di riqualificazione sospetti e di una inchiesta sulla gestione di milioni di euro spesi per la bonoifica di numerosi siti campani, che vede i vertici della Jacorossi sotto torchio. Oltre alle inchieste sulle bonifiche, per le quali si indaga sul recupero di discariche a cielo aperto, c’è un ulteriore filone d’inchiesta che ancora persiste: quello sugli appalti nati in seguito alle numerose emergenze per i rifiuti che ci sono state in Campania. Appalti nati per bonificare discariche abusive, per ripulire zone invase dai rifiuti tra Napoli e Caserta. Continua a leggere

Intervista all'assessore all'Ambiente della regione Calabria Silvio Greco sulla nave dei veleni: biodiversità a rischio e scomparsa di intere specie viventi.

Che nel sud dell’Italia ci sia uno strano rapporto tre il terrotiorio e chi lo vive è cosa nota, basti pensare alle ecomafie che per soldi sono disposte ad inquinare in modo irreversibile la stessa terra dove i figli ed i nipoti saranno costretti a viveve. E la storia che abbiamo letto sul sito dell’unità, a dire la verità è una intervista, mostra evidente questo malessere. Silvio Greco, assessore all’Ambiente della regione Calabria, è parte attiva dell’attività di controllo legata al ritrovamento della nave dei veleni lungo le coste di Cetrara. E’ un biologo marino e da scienziato sta vivendo con difficoltà e intenso coinvolgimento questa scenario di tremenda devastazione che si prospetta nell’orizzonte calabrese. La presunta nave dei veleni fa ancora pù paura perché è come un mostro amorfo, del quale non si riesce a definire i contorni: non si sa cosa contiene e in che condizione si trovano i fusti. Potrebbe nascondere una vera e propria catastrofe ambientale di proprorzioni spaventose. Greco è molto critico con il governo che, a suo dire, «non ha fatto niente. Se una cosa del genere fosse stata scoperta a largo di Portofino o di Venezia non credo proprio che le cose sarebbe andate così. Evidentemente non si rendono conto che il mare non conosce i confini amministrativi. Il mare è di tutti. Questa è una catastrofe nazionale». Continua a leggere

Tesicamp: opportunità da non perdere per laureandi e neolaureati. Farsi notare è il primo passo per un successo immediato.

Metterci in discussione fin da subito è un ottimo modo per entrare nella realtà post laurea senza traumi, e Tesicamp sembra essere un ottimo veicolo per raggiungere questo obbiettivo. Vi starete chiedendo cosa sia questo Tesicamp ed in cosa consiste, e la risposta la troviamo proprio sul loro portale:

Tesicamp è un incontro tra laureati, laureandi e mondo del lavoro. L’idea è di rovesciare l’aula classica: gli studenti presentano e tutti gli altri commentano.

Io la trovo una cosa davvero interessante ed è una opportunità da cogliere al volo. L’unico limite, purtroppo, è che per accedere al progetto bisogna avere una tesi nel campo dell’innovazione digitale. Per partecipare basta andare sul loro sito e compilare un apposito form. Continua a leggere

Sondaggio del mese:"Su quale fonte di energia deve puntare il nostro paese per un futuro di indipendenza energetica?"

Come molti di voi sapranno, l’Italia è un pessimo produttore di energia. Ne produciamo poca e ne consumiamo molta e per far fronte a questo squilibrio, siamo costretti ad acquistarla dall’estero.

Nel 2007, il nostro paese ha avuto un “fabbisogno nazionale lordo” di circa 360.000 GWh di energia, di questi il 74% è coperto da centrali termiche che bruciano combustibile acquistato all’estero e il 13,5% è ottenuto da fonti di energia rinnovabili (principalmente idroelettrica, geotermica, eolica e fotovoltaica). In pratica, in Italia si producono circa 315.000 GWh, di cui pù della metà bruciando combustibili importati (a costi proibitivi), la restante parte è acquistata direttamente dall’estero (circa il 12%). Continua a leggere

Offerte di Lavoro in aumento. La lieve ripresa dalla crisi sta rilanciando l'occupazione. La provincia di Milano è quella con più offerte.

La crisi c’è, è inutile negarlo. Basta farsi un giro nelle aziende di qualsiasi consorzio o area produttiva per notare un significativo calo della produzione. Con il mio lavoro giro abbastanza per il casertano dove ci sono numerose industrie, ed è davvero triste ascoltare il silenzio di una pressa di 20 tonnellate spenta, quando fino ad un anno fa era a pieno regime con il suo assordante boato. Ma, è questo ci fa immensamente piacere, sembra che qualcosa si stia muovendo e a farla da padrone è l’indotto del lavoro figlio dell’innovazione. A recuperare è, appunto, il settore dell’innovazione e il recupero del commercio a dettaglio, almeno da quanto leggiamo su mioJob di Repubblica.it. Continua a leggere