Sentinel-2: l’ambiente monitorato dallo spazio.


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Erano le 3.52 italiane quando Sentinel-2 è partito alla volta dello spazio con una missione molto interessante: monitorare l’ambiente secondo il programma Copernicus. Il satellite, costruito quasi interamente in Italia, permetterà di monitorare con un’accuratezza senza precedenti lo stato dell’ambiente terrestre. Il progetto prevede il lancio di sei missioni Sentinel, ciascuna composta da due o più satelliti e destinata a una specifica tipologia di monitoraggio.

Sentinel-2

Sentinel-2

Il primo satellite, Sentinel-1, messo in orbita nell’aprile dello scorso anno, fornisce immagini radar della superficie terrestre, mentre Sentinel-2 – grazie allo strumento MSI (multispectral imager) consentirà di ottenere immagini ad alta risoluzione multispettrale.

E’ partito Sentinel-2, “occhio” europeo sull’ambiente del pianeta
ll lanciatore Vega VV05, che ha portato in orbita Sentinel-2, sulla rampa di lancio nella base di Kourou, nella Guiana Francese. (Cortesia ESA–M. Pedoussaut, 2015)
MSI copre 13 bande spettrali (da 443 nanometri a 2190 nanometri) e “spazzola” fasce di terreno di 290 chilometri con una risoluzione spaziale che varia, a seconda della banda di ripresa, dai 60 metri della banda utile al monitoraggio dello stato dell’alta atmosfera, fino ai soli 10 metri delle bande del visibile e dell’infrarosso vicino. Sentinel-2 permetterà così l’acquisizione e l’invio a terra di 1 terabyte di dati al giorno. Parte di questi dati verranno anche messi a disposizione del pubblico attraverso l’applicazione web eoApp – frutto della collaborazione fra l’ESA e una società privata vincitrice di un apposito concorso indetto dall’agenzia spaziale – che già diffonde dati ottenuti con Sentinel 1.

MSI permette, per esempio, di determinare molti parametri relativi allo stato della vegetazione, come la superficie fogliare in grado di svolgere la fotosintesi clorofilliana, indici relativi al contenuto d’acqua della vegetazione e altri dati particolarmente utili per la gestione delle risorse agricole e forestali.

Ma Sentinel-2 sarà in grado anche di monitorare l’inquinamento nei corsi d’acqua, nei laghi e nelle acque costiere. Inoltre, grazie all’alta risoluzione permessa dalle sue apparecchiature, potrà fornire preziose informazioni in molte situazioni di emergenza, dalle eruzioni vulcaniche, alle inondazioni, alle frane, contribuendo a una migliore gestione degli interventi.

Sentinel-2, che si muove su un orbita polare a 786 chilometri di altitudine, fornirà una copertura globale della superficie terrestre ogni 10 giorni, che si ridurranno a 5 una volta che sarà affiancato dal satellite gemello Sentinel-2B.

Per quanto riguarda il proseguimento del programma, il lancio di Sentinel-1B è previsto per i primi mesi del 2016, e a esso seguiranno quelli dei satelliti delle altre missioni del programma: Sentinel-3 (monitoraggio delle aree marine), Sentinel-4 (satelliti geostazionari per il monitoraggio atmosferico), Sentinel-5 (monitoraggio atmosferico in orbita bassa), Sentinel-6 (controllo altimetrico radar a fini oceanografici e studi sul clima).

Prima di questi ultimi due, inoltre, già l’anno prossimo dovrebbe inoltre essere lanciato Sentinel-5 Precursor, che in attesa di Sentinel-5 dovrà surrogare alcune funzioni di Envisat, il satellite di monitoraggio ambientale dell’ESA che ha smesso di essere operativo nella primavera del 2012.

Fonte: http://www.lescienze.it/

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