Può il ghiaccio bruciare?Dall’Alaska un esperimento che apre nuovi scenari sulle energie del futuro.


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E’ la nuova frontiera dei combustibili fossili non convenzionali. Anzi: la nuova frontiera dello scassare la Terra. Il Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha annunciato con squilli di trombe e rulli di tamburi il successo di un esperimento in Alaska per estrarre gli idrati di metano, il “ghiaccio che brucia”. E’ praticamente la prima volta nella storia dell’umanità.

Il test è stato effettuato insieme ai giapponesi (che compiono anche tentativi per conto loro; tutti i link come sempre in fondo) e alla società Conoco Phillips.

Già estrarre shale gas col metodo del fracking è far violenza in profondità alla Terra. L’estrazione di metano dagli idrati è una violenza ancor più profonda, più brutale, più pericolosa per il pianeta e i suoi abitanti.

Eppure gli Usa affamati di energia investiranno quest’anno 6,5 milioni di dollari per proseguire le ricerche nel settore, più – forse – altri 5 milioni l’anno venturo.

Gli idrati di metano sono una sorta di ghiaccio che intrappola – appunto – enormi quantità di metano. Si trovano in profondità sotto gli oceani e sotto il permafrost; il pianeta ne possiede grande abbondanza, sufficiente in teoria per allontanare di decenni ogni prospettiva di scarsità di combustibili fossili.

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