In aumento l’energia da rifiuti. Nel 2011 prodotti 2 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani e 221 TWh di energia.


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Il rapporto “Waste-to-Energy Markets – Renewable Power and Heat Generation from Municipal Solid Waste: Market Outlook, Technology Assessments, and Capacity and Revenue Forecasts” di Pike Research analizza le opportunità per il mercato globale delle energie da rifiuti (Waste-to-Energy – Wte) per tre segmenti tecnologici principali: combustione, gassificazione e la digestione anaerobica e «fornisce una valutazione completa dei driver della domanda, dei modelli di business, dei fattori politici, della tecnologia e le questioni connesse alla rapida crescita di mercato per le Wte», riguardanti i principali protagonisti mondiali di questo discusso settore e le previsioni fino al 2022 sulla produzione di energia per applicazione e regione.

Pike Research spiega che la Wte «comprende tecnologie di conversione termica e biologica che sbloccano l’energia utilizzabile immagazzinata nei rifiuti solidi urbani (Rsu) per produrre elettricità e calore. Gli impianti di termovalorizzazione sono integrati in più ampi regimi di gestione dei rifiuti volti a prevenire l’utilizzo delle discariche. Riducendo il volume dei rifiuti del 90% o più ed evitando le emissioni di gas metano dal degrado della discarica, la Wte offre un’opzione interessante per promuovere la crescita low-carbon nell’affollato panorama delle energie rinnovabili».

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