Si dice parzialmente soddisfato il ministro per l’Ambiente Pecoraro Scanio a conclusione della conferenza di Bali che ha visto gli Stati Uniti cedere dopo giorni di irremovibile ostruzione. Dopo un incontro durato pù del previsto il goverso americano ha accettato le condizioni post Kyoto anche se non si è riusciti a fissare gli obbiettivi già da ora. Insomma una mezza vittoria che speriamo posso concretizzarsi nella prossima occasione di incorntro di Copenaghen che si terrà nel 2009.
«Il termine del 2009 per i negoziati del post-Kyoto è una delle vittorie della Conferenza di Bali». Resta comunque il ramnmarico perché si poteva fare di pù. «È evidente che l’Italia avrebbe voluto che fossero indicati gli obiettivi di taglio delle emissioni di gas serra già adesso ma gli Stati Uniti si sono dimostrati irremovibili su questo punto. Continueremo la nostra azione perché si definiscano riduzioni del 25-40% al 2020».
Sono stati numerosi gli interventi politici e non seguiti agli accordi di bali, ci fa piacere segnalare quello del senatore Tommaso Sodano e quello del Wwf.
Sodano. È soddisfatto il presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano, il quale afferma che «è fondamentale che a Bali si sia arrivati a un accordo, a progettare la strada per un nuovo protocollo sulle emissioni di Co2 con la scadenza per iniziare non oltre l’aprile del 2008». «Siamo già in estremo ritardo e l’Italia in Europa lo è in modo particolare – ha spiegato il senatore di Rifondazione Comunista -. Voglio sperare che ora tutti i Paesi, compreso il nostro e certo compresi i grandi inquinatori, in particolare gli Usa, decidano di imboccare con convinzione questa strada».
Wwf. Leggermente polemico è l’intervento del Wwf, i cui portavoci affermano che l’accordo preso è un accordo «poco ambizioso». Per l’associazione «i governanti giunti a Bali avrebbero dovuto tagliare le emissioni dei paesi industrializzati del 25-40% al 2020, rispetto ai livelli del 1990». Nelle ultime «emozionanti ore dei 15 giorni cdi summit, la delegazione Usa, sotto una intensa pressione pubblica ha deciso di partecipare ai negoziati. Il prezzo della loro partecipazione è un accordo debole nella sostanza».
Staremo a vedere cosa accadrà nel 2009, tutto è ancora da decidere.
Con la solita superficialità degli americani, sul NY-Times è uscito un interessante quanto poco felice
La notizia non mi convince perché l’effetto positivo si ha in conseguenza ad un comportamento e non ad una necessità. Chi ci dice che chi utilizza Linux non decida di cambiare pc ogni anno? E poi non è vero che per utilizzare Windows bisogna cambiare il computer pù spesso (lasciando da parte “Vista”!!). Il risultato della ricerca potrebbe essere anche letto in modo diverso, nel senso che chi utilizza Linux ha una visione del mondo informatico completamente diverso da chi utilizza Windows. La scelta di utilizzare software OpenSource spesso porta anche ad un utilizzo pù razionale delll’hardware e quindi del pc.
La Marlane era una fabbrica di tessuti, nata nella seconda metà del 900 (in pieno boom industriale) e che ha visto l’occupazione di pù di 500 operai (quindi un decimo di morti sospette). Leggere la storia e le interviste mi fa comprendere quanto sia fondamentale ed importare capire e conoscere i meccanismi di sicurezza sul lavoro, soprattutto quando si lavora in stabilimenti chimici ad alto tenore di tossicità come la Marlane. Questi operai non sono stati schiacciati dalle macchine, non hanno perso un braccio sotto ad una pressa da 20 tonnellate, sono stati corrosi, lentamente, dalle sostanze che ogni giorno erano costretti a maneggiare ed a respirare senza nessuna protezione o accortenza.
“Se non ci fosse l’effetto serra la temperatura terrestre sarebbe di 18 °C. Invece, grazie a questa realtà ambientale si riescono ad avere i 33°C”. Questa una frase che il noto ed autorevole scienziato italiano Zichichi ha pronunciato durante un suo discorso tenutosi in occasione del Premio Giornalistico Michele Torre assegnatogli nell’Aula Magna del Rettorato dell’università di Torino. “Non è giusto demonizzare l’effetto serra e la CO2 – ed ha aggiunto che – se apriamo qualsiasi giornale ci troviamo titoli ed articoli nei quali si descrive l’anidride carbonica come veleno, mentre questa sostanza è fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali”.
La distanza tra il lago ed il sito di Taverna del Re è davvero irrisoria, pochi chilometri separano la natura dal tumore terreno. Il vento ci mette del suo e la sera, nei numerosi parchi abusivi che circondano il lago (vere città comparse dal nulla) la puzza è talmente forte che nemmeno chi esce per fumare lo fa pù con piacere. Non c’è pace per la terra dal passato nobile e dal futuro mefitico. Si va dalla zona asi, utile ai nomadi per rubare e bruciare i pacchi dei vestiti usati (con chissà quale scopo), che la vede sede dell’impianto di trattamento dal quale escono le “balle di rifiuti” che non si riesce a capire perché ci si ostina a chiamare eco-balle, fino alla valle delle piramidi di monnezza pù famosa al mondo. E non sono il terreno e la natura escono umiliate ed offese da questa storia, ma anche chi in quella terra ci vive (ed io ci vivo) che subisce i raggiri di una classe politica che non ha nemmeno il buon senso di farsi da parte e di ficcare la testa sotto la terra (o meglio sotto la monnezza!).